24 luglio del 1943: il Gran Consiglio del Fascismo, un gruppo di fedelissimi di Mussolini che tiene in pugno le sorti d’Italia, sta per riunirsi su richiesta del Presidente della Camera, Dino Grandi. C’è un clima di forte tensione e di imminente disfatta dopo lo sbarco degli alleati in Sicilia, diretti verso Roma per rovesciare il regime fascista, mentre Hitler e i nazisti si preparano a occupare il Paese. Grandi è convinto che Mussolini stia trascinando l’Italia nel baratro e che vada fermato a ogni costo. Anche se lui a Mussolini deve tutto. Sua moglie Antonietta è consapevole del rischio a cui si espone il marito e prova a dissuaderlo. Mussolini continua ferocemente a illudersi che la vittoria sia ancora possibile ma i suoi ruggiti assomigliano sempre più a quelli di un leone morente. Lo sanno sia la moglie Rachele sia l’amante Claretta, le sue due donne, le rivali di sempre, per una volta accomunate dal presentimento della tragedia che grava sul loro uomo. C’è un’altra donna che in quelle settimane convulse si trova al centro di intrighi complessi: Edda, la figlia prediletta del duce e moglie di Galeazzo Ciano. Ciano è da sempre tentato di opporsi al suocero e prenderne il posto, ma ha timore di uscire allo scoperto. Ed è geloso di Grandi. Edda sospetta che il marito possa tradire Mussolini, ma è dilaniata tra l’amore per lui e quello per il padre. Il Re Vittorio Emanuele III invece gioca su più tavoli, rimane pavidamente alla finestra in attesa degli eventi e si scontra duramente con la nuora Maria José, contraria da sempre al duce e al fascismo. Suo figlio, il principe Umberto, è scisso tra l’obbedienza all’autorità paterna e l’amore per la moglie. Se da un lato ognuno agisce per proteggere i propri interessi, dall’altro cominciano a levarsi voci in contrasto con il regime. Sono le nuove generazioni, germogli della Resistenza. Ragazzi e ragazze che cercano con tutte le loro forze di non rimanere schiacciati dagli errori dei loro padri. Sono giovani soldati come Italo Niccolai che, deluso prima dall’esito della campagna di Russia e poi dalla morte violenta del padre proprio per mano dei fascisti, si avvicina sempre più pericolosamente alle prime frange di opposizione violenta al regime. Niente e nessuno potrà dissuaderlo dall’idea di combattere per un’Italia libera ma non sa ancora che dovrà cercare di conciliare un amore impossibile con la militanza: l’amore per Beatrice, nipote di Dino Grandi. Grandi, intanto, aggiorna continuamente la lista dei favorevoli e contrari tra i gerarchi. L’impresa sembra disperata. Il 24 luglio del 1943 comincia la notte più lunga d’Italia, ha inizio la riunione del Gran Consiglio. Dino Grandi ha due bombe pronte in tasca: se le cose si metteranno male, sarà pronto a sacrificare la sua stessa vita.

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RAI 1  

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