SINOSSI
Il ritratto di un pornografo miliardario con una vita privata per lo meno discutibile, ma non priva di una sua dimensione nobilmente tragica, si risolve in una difesa della libertà di parola e di stampa, cardine di ogni democrazia. Si chiude con una sentenza della Corte Suprema che nel 1988 sancì che il cattivo gusto non è un problema che riguardi la legge. Scritto da Scott Alexander e Larry Karaszewski (Ed Wood di T. Burton) e prodotto da Oliver Stone (che avrebbe voluto dirigerlo e saggiamente vi rinunciò), è un film che ha avuto un successo di scandalo, ma che scandaloso non è: di grande eleganza, divertente, commovente, spesso retoricamente efficace, sempre accorto, talvolta furbo.